Il contratto di locazione a canone concordato è la tipologia di contratto d'affitto attualmente più conveniente in ambito immobiliare. Questo genere di accordo per essere valido a termini di legge deve possedere determinati requisiti.
Attualmente è un contratto molto poco conosciuto ma presenta diversi vantaggi sia per il proprietario dell'immobile sia per l'inquilino.
Per definire un contratto di locazione a canone concordato bisogna indicare una durata ben precisa del contratto stesso. Inoltre questo tipo di locazione è caratterizzato da un canone definito calmiero, ovvero determinato dalla legge e fisso per tutta la durata del rapporto.
Questa è una notevole differenza rispetto alla classica locazione a canone libero dove l'importo della mensilità concordata viene aggiornato annualmente secondo le variazioni ISTAT.
Il tetto massimo del canone mensile degli immobili locati con la formula concordata è deciso da accordi ben definiti tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini dei vari territori nazionali.
Il contratto con canone concordato può essere utilizzato per tutti quei contratti che riguardano la locazioni di un immobile a scopo abitativo. Può dunque essere utilizzato per contratti di locazione:
abitativi,
transitori,
per studenti.
In questa categoria sono compresi anche i contratti di locazione per organizzazioni, enti e cooperative non a scopo di lucro.
Il canone mensile del contratto d'affitto è determinato da normative ben definite le quali tengono conto del tipo di immobile e della collocazione geografica determinando un canone minimo e massimo entro cui il proprietario decide di collocare la propria richiesta economica.
La fissazione dell'importo del canone può variare solo all'interno di questo range. Il prezzo viene determinatao a seconda delle rifiniture interne dell'immobile e dei servizi limitrofi allo stesso.
È noto che questa tipologia di contratto è economicamente più conveniente rispetto al contratto a canone libero, dove invece il proprietario stabilisce la quota mensile in modo arbitrario.
Altra differenza sostanziale è la durata del contratto. Essa è inferiore rispetto ad un contratto di locazione libero. La durata di un contratto di locazione a canone concordato può avere una durata di 3 anni + 2 anni oppure di 3 anni + 3 anni per i contratti di locazione ad uso abitativo, da 6 mesi a 3 anni per gli studenti e di massimo 1,5 anni per i contratti ad uso transitorio.
Il pagamento del canone di locazione deve avvenire obbligatoriamente su base mensile e anticipatamente.
Abbiamo anticipato che i vantaggi di questa tipologia di contratto sono molti per entrambe le parti. Vediamo quindi quali sono più nello specifico.
il locatario può contare su un canone mensile più basso rispetto ad un contratto di locazione libero;
gli inquilini hanno la possibilità di usufruire di detrazioni fiscali IRPEF se l'immobile di residenza è quello principale. Si avrà quindi un imponibile dichiarato del 66,5% anziché del 85%;
se le parti decidono di attivare l'opzione della cedola secca sia il locatario che il locatore pagano un' aliquota unica del 10%, invece che del 21% come nel canone libero;
l'imposta di registro è nettamente inferiore. Infatti nel contratto di locazione a canone concordato l'imposta ammonta al 1,4% annuo sul valore del canone invece che al 2% e viene sempre ripartita al 50% tra proprietario ed inquilino;
se l'immobile è una seconda casa è bene informarsi presso il gli uffici comunali per accertarsi che il Comune aderisca all'aliquota fissa sulla tassa di proprietà dell'immobile. Alcuni Comuni infatti fissano l'aliquota al 4 per mille invece che al 7 ma ogni Comune può decidere in modo autonomo.
per i locatari che hanno un reddito basso sono previste ulteriori detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi.
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