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Tutto ciò che devi sapere prima di chiedere un mutuo



Tutto ciò che devi sapere prima di chiedere un mutuo
L’acquisto di una casa, ancor più se è la prima, è un momento fondamentale per la vita di una persona o di una coppia. Una spesa ingente, il più delle volte, che difficilmente può essere affrontata con un solo bonifico. Come “alleggerire” l’esborso, dunque? Accendendo un mutuo presso la propria banca di fiducia, o presso un istituto di credito qualsiasi, magari dopo aver confrontato le condizioni che le banche della propria zona offrono.

Quando si fa richiesta di un mutuo prima casa, peraltro, è possibile sfruttare particolari agevolazioni. Questo, avendo bene in mente che per prima casa non si intende la prima abitazione che nel corso della vita si acquista, ma l’immobile in cui si intende fissare la propria residenza (entro 12 mesi dall’acquisto). Ecco dunque una breve guida alle agevolazioni che la prima casa porta con sé, ma anche utili suggerimenti per la scelta del mutuo.
Acquisto prima casa, la prefattibilità e i documenti necessari
Prima ancora di acquistare una casa, è necessario capire quanto la banca può concedere per il mutuo (in genere, viene finanziato fino all’80% del valore di mercato dell’immobile). Per farlo si può chiedere una pre-fattibilità reddituale del mutuo prima casa, in modo da capire quale valore è possibile finanziare.

Per la pre-fattibilità è necessario presentare documenti comprovanti:

  • il valore dell’immobile per il quale si vuole accendere il mutuo
  • il reddito netto del richiedente e del suo nucleo familiare (come da dichiarazione dei redditi)
  • la presenza di garanzie quali pegni e fideiussioni


Esaminando la documentazione, la banca potrà esprimere un primo parere circa la fattibilità del mutuo. Lo farà in una decina di giorni circa, analizzando la capacità reddituale del richiedente, il valore dell’immobile che si intende acquistare, la presenza di eventuali garanzie. Se il parere è positivo, si potrà passare allo step successivo arrivando così alla stipula vera e propria del contratto di mutuo (in genere, per stabilire l’importo finanziabile, si considerano rate non superiori al 30-35% del reddito netto mensile complessivo dei richiedenti).
Per l’acquisto della prima casa, e per richiedere il mutuo, bisognerà preparare una dettagliata documentazione:

  • documenti personali (carta di identità e codice fiscale o tessera sanitaria)
  • certificato di residenza, di stato civile e stato di famiglia
  • ultima Certificazione unica (ex Cud) e ultime tre buste paga per i lavoratori dipendenti
  • ultimo Modello redditi (ex Unico) per i lavoratori autonomi
  • copia del compromesso
  • copia del certificato di abitabilità
  • documenti dell’immobile (atto di provenienza, planimetria e visura catastale)


Solo dopo l’acquisizione di questi documenti, e l’effettuazione di accertamenti ulteriori (dalla relazione tecnico-estimativa del perito all’acquisizione della dichiarazione notarile preliminare), la banca potrà deliberare il finanziamento. Il processo, in genere, dura in tutto tra i 30 e i 60 giorni.
Tipologie di tassi di interesse
Dopo aver ottenuto la delibera bancaria, l’istituto potrà erogare il prestito. Ovviamente si tratta di una cifra soggetta a rimborso, per questo è necessario capire le tipologie di tassi di interesse previste.

Due sono lo tipologie di mutuo previste: a tasso fisso o a tasso variabile. Quando si parla di mutuo a tasso fisso si fa riferimento ad un tasso d’interesse “congelato” per tutta la durata del rimborso, mentre il tasso variabile cambia in base alle oscillazioni del mercato e alle quotazioni dell’Euribor e del tasso BCE. Nello specifico, esistono due varianti del mutuo a tasso variabile. La prima prevede un tetto massimo al tasso d’interesse: si parla di mutuo a tasso variabile con cap, il cui vantaggio per il mutuatario è quello di conoscere in anticipo il valore potenzialmente più alto della rata. Il secondo definisce invece anticipatamente il valore delle rate, che saranno quindi costanti nel tempo, e viene identificato come mutuo a tasso variabile con rata costante.

Quale tasso è meglio, per l’acquisto della prima casa? Dipende dalle singole esigenze. In caso di mutuo di breve durata, inferiore dunque ai 15 anni, le statistiche sottolineano una preferenza per il tasso variabile, mentre in caso di mutuo di lunga durata, superiore anche ai 30 anni, il tasso fisso sembra più affidabile. Nella scelta, però, rientrano anche variabili come il reddito, lo scenario economico del momento e futuro e la possibilità di poter sostenere un rimborso anticipato.
Agevolazioni per l’acquisto della prima casa
Se non si è in possesso di altri immobili, il mutuo per la prima casa prevede alcuni vantaggi fiscali. In caso di acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa è infatti possibile pagare l’imposta sostitutiva agevolata dello 0,25% dell’importo erogato totale.

Non solo: sono previste anche numerose detrazioni fiscali per recuperare parte dei costi accessori. Le spese soggette a detrazione sono:

  •  l’onorario del notaio relativo alla stipula del contratto di mutuo
  • le spese di istruttoria della banca
  • la perizia tecnica
  • l’imposta sostitutiva
  • spese di intermediazione immobiliare fino ad un massimo di 1.000 euro


Chi ha sottoscritto un mutuo prima casa potrà detrarre inoltre il 19% degli interessi passivi, con un tetto massimo di 4.000 euro. La detrazione vale solo, però, se la casa verrà identificata come abitazione principale entro dodici mesi dall’acquisto.


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